19 Maggio 2024
Home » Cultura » Raffaele Sollecito presenta il libro: “Un passo fuori dalla notte”
Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito

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Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito prosegue, con la tappa di Casamassima (Ba), il tour pugliese per promuovere il suo libro e per discutere dei fatti giudiziari che lo hanno coinvolto costringendolo a 4 anni di detenzione.

La presentazione a Casamassima (Ba)

Ieri, nell’Auditorium dell’Addolorata nel Borgo cittadino, Raffaele, accompagnato da suo padre, il dr. Sollecito (medico legale), ha preso spunto da alcuni passi del suo libro per discutere della superficialità con la quale è stato gestito il suo caso giudiziario che lo ha riguardato e che lo ha costretto al carcere pur non essendoci prove a suo carico. E’ stata anche l’occasione per Sollecito di discutere del sistema giudiziario italiano, da lui ritenuto carente, e dell’inutilità del sistema detentivo italiano che non aiuta affatto le persone che hanno commesso dei reati.

Anzi, costrette (per una sorta di “vendetta”) a vegetare in piccolissime celle per gran parte delle loro giornate, queste persone sono indotte a tornare a commettere dei crimini perché in carcere non seguono alcun programma rieducativo che li prepari al reintegro nella società che, implacabile e per (comprensibile) paura, chiude loro tutte le porte, una volta usciti dal carcere.

Innocente per “non aver commesso il fatto”

Sollecito e il padre hanno inoltre sottolineato come sia possibile che nessuno abbia pagato per i tanti errori che sono stati commessi nella gestione del suo caso, errori testimoniati dal fatto che poi Raffaele è stato ritenuto innocente dalla Corte di Cassazione “per non aver commesso il fatto” ma dopo aver rovinato la vita (con il carcere) di un giovane ragazzo (lui) che, all’epoca dei fatti (2007), stava per laurearsi in Ingegneria Informatica (cosa è che avvenuta successivamente).

Sollecito a questo proposito, ha ricordato che il PM (il Pubblico Ministero ai tempi del procedimento di primo grado per l’omicidio di Meredith Kercher) Giuliano Migninititolare dell’inchiesta di Perugia, vietò immotivatamente a Raffaele Sollecito di avere colloqui con uno dei suoi avvocati difensori come lui stesso aveva richiesto il 6 novembre 2007 quando fu sottoposto in stato di fermo dalla Polizia (colloquio che forse avrebbe potuto aiutare in modo determinante Sollecito nella sua difesa) . Per questa (ritenuta) grave mancanza, il 4 dicembre 2015 Mignini è stato sanzionato dal CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) che gli ha inflitto la sanzione disciplinare della censura per la quale, presumibilmente entro il 2016 arriveranno le motivazioni del Collegio disciplinare.

Il suo libro “Un passo fuori dalla notte”

un-passo-fuori-notteIl 27 marzo 2015, dopo 8 anni, uno dei casi (diventati ben presto mediatici) più incredibili e controversi della storia giudiziaria italiana si chiude con l’assoluzione definitiva da parte della Corte di Cassazione degli imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox “per non aver commesso il fatto”. L’accusa era di omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto nel 2007 quando Sollecito aveva 23 anni e quando mancava pochissimo alla sua Laurea. Un libro nel quale Sollecito racconta sé stesso, da quando era piccolo, ma soprattutto cerca di spiegare con chiarezza cosa accadde quella maledetta sera del I novembre 2007 a Perugia e cerca di far capire alla gente cosa si provi a ritrovarsi in carcere ingiustamente per un crimine che non si è mai commesso, per di più alla sua età e per dei gravi errori nella individuazione e valutazione delle prove, nella ricostruzione esatta dell’omicidio e non solo.

Raffaele Sollecito, oggi

Raffaele Sollecito, nato a Giovinazzo (Ba) nel 1984 è oggi Laureato in Ingegneria informatica e si occupa di progettazione e sviluppo di software. Ha recentemente vinto un bando regionale che gli permetterà di avviare un progetto informatico che prevede l’avvio di un sito web e di una app per smartphone per la fornitura di determinati servizi. Non ha voluto anticipare di più ieri riguardo a questo suo lavoro che ritiene molto importante per ricominciare a vivere in un ambiente che troppo spesso si è rivelato ostile e che lo ha condannato a prescindere e che ancora oggi, nonostante la sentenza lo abbia scagionato, lo vede con diffidenza.

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